*Atlantide*

« Older   Newer »
  Share  
Lana Drown McDonald
view post Posted on 13/11/2010, 15:06




A 2500 anni dalla stesura del Timeo e del Crizia di Platone, la ricerca di Atlantide non si è ancora spenta. Atlantide si sarebbe trovata nell'oceano Atlantico centro-settentrionale, al di fuori delle Colonne d'Ercole (quindi tra l'Europa e l'America) e sarebbe stata sommersa da un cataclisma almeno 9000 anni prima di Cristo, forse per la caduta di un asteroide nell'oceano. I miti tradizionali su Atlantide la definiscono una avanzatissima civiltà antidiluviana, la favolosa civiltà delle "Sette isole del Mare di Occidente", retta da una "Schiatta Divina" nella "Età dell'Oro", e sarebbe riferibile ad una colonia extraterrestre, gli antenati dell'odierna umanità, successivamente imbarbaritisi e dispersi da catastrofi naturali a carattere planetario.
Non solo Platone o gli egiziani si riferivano ad Atlantide; gli Aztechi dicevano di provenire da Aztlan, un luogo posto ad oriente, nell'Oceano Atlantico; gli Olmechi parlavano di Atlaintika, i Vichinghi di Atli, i Celti di Avalon (sostituite la v con la t), i Fenici e i Cartaginesi, di Antilla; i Berberi di Atarantes e gli Irlandesi di Atalland. Nel testo epico Bhagavata Purana, in cui si narra della lotta del re Salva contro il dio Krishna. Salva si era procurato un Vimana, grazie all'aiuto di un certo Maya Danava, qualificato come "abitante di un sistema planetario chiamato Talatala". Nelle leggende del nord Europa vi è un riferimento alle quattro isole a Nord del mondo, da cui provennero i Tùatha Dé Danaan. Dhyani Ywahoo, una Cherokee della ventisettesima generazione, che condivide la saggezza ancestrale tramandatale dai suoi avi, racconta che, molto tempo addietro, esseri provenienti dalle Pleiadi giunsero nelle cinque isole di Atlantide e vi si insediarono. Nell'ultimo periodo di Atlantide gli abitanti abusarono dei loro poteri e divennero corrotti. A causa di tali cattive azioni l'isola sprofondò e gli antenati dei Cherokee orientarono la prua ad occidente, verso il continente americano. Nella mitologia greca, le Pleiadi erano le sette figlie di Atlante.
Deve essere menzionata, anche se la storia non è verificabile, la "Storia delle Sette Isole del Mar d'Occidente" degli Eleusini Madre, una tradizione esoterica arcaico-erudita, che divide l'esistenza di Atlantide in due blocchi storici principali:
Primo impero di Atlantide, che va dal 92000 a.C. al 19200 a.C. circa. Durante questo periodo, negli anni che vanno dal 19175 a.C. al 18987 a.C. si sarebbe avuta la "Grande Guerra Galattica", conclusasi con la sconfitta dell'Impero Galattico ad opera di altri esseri intelligenti presenti sulla Terra chiamati "Inumani".
Secondo impero di Atlantide, che va dal 18900 a.C. al 9528, che vide il tracollo della civiltà atlantidea.
Esisterebbe un terzo periodo atlantideo, successivo però alla distruzione.
Secondo gli Eleusini, gli antichi progenitori di Atlantide sarebbero provenienti da un pianeta del sistema stellare Tau Ceti, il cui nome è Phikkesh Tau, che intorno al centosedicesimo millennio a.C., avrebbero scoperto il volo spaziale ed iniziato l'esplorazione del Cosmo, ed intorno al 92000 una spedizione di Phikkesh Tau penetra nel sistema solare e ne colonizza alcuni pianeti, tra cui la Terra. Manipolando geneticamente una scimmia e attraverso una fusione del suo DNA con quello extraterrestre, i coloni crearono l'homo sapiens che avrebbe popolato in seguito l'intero pianeta.
Un' Età dell'ORO in cui l'Uomo viveva in perfetta armonia con il cosmo è sentita e tramandata da tutte le civiltà Antiche.L''ermetista Fulcanelli, ne "Le Dimore Filosofali" ne parla in questi termini:"Quest'isola misteriosa,sulla quale Platone ci ha lasciato un'enigmatica descrizione,è forse esistita?...
"Alcune constatazioni sembrano dare ragione a coloro che credono nella realtà di Atlantide.Infatti,dei sondaggi effettuati nell'Oceano Atlantico hanno permesso di riportare in superficie dei frammenti di lava la cui struttura prova irrefutabilmente ch'essa si è cristallizzata all'aria.Pare dunque che i vulcani espulsori di questa lava si elevassero su delle terre emerse non ancora inghiottite dalle acque...Noi,per quel che ci riguarda,non vediamo niente di impossibile nel fatto che l'Atlantide abbia potuto avere un posto importante tra le regioni abitate,nè in quello che la civiltà si sia sviluppata fino a raggiungere l'alto grado che Dio sembra abbia fissato come limite del progresso umano...Limite al di là del quale si manifestano i sintomi della decadenza e si accentua la caduta,quando la rovina non è accelerata dal subitaneo scoppio d'un flagello improvviso".
Così ne parla Fulcanelli, menzionando Platone:ma cosa ci ha lasciato scritto questo grande Filosofo Greco,nato ad Atene, nel 428/27-347 a.C. e fondatore dell'Accademia più importante dell'Antichità? Egli scrisse, in tarda età, due dialoghi:"Timeo" e "Crizia",in cui discute sullo stato perfetto delle cose.A tal proposito, Crizia(il protagonista) ricorda di aver sentito una storia,un tempo. Una storia che gli aveva raccontato suo nonno novantenne, quando questi aveva l'eta' di dieci anni. Il nonno l'aveva -a sua volta -sentita dal grande legislatore ateniese Solone(638-558 a.C.), che a sua volta l'aveva appresa in Egitto da un sapiente sacerdote di Sais. Il sacerdote aveva descritto a Solone la bellezza di Atlantide, una terra costituita di fertili praterie e di alte montagne che la difendevano dai venti freddi del Nord e popolata da animali domestici e selvatici (tra cui l'elefante); il sottosuolo era ricco dei piu' pregiati metalli, tra cui l'oricalco (che in realta' é una lega composta da rame e zinco). Vi abbondavano le sorgenti d'acqua calda e fredda, le cui acque affluivano poi in un grandioso bosco sacro per poi finire nei bacini del porto, dove si trovavano moltissime navi protette da una cinta di mura dalla parte del mare e provenienti dai luoghi piu' lontani.Vi erano palazzi e torri e un Tempio al dio Poseidone.

COME NACQUE ATLANTIDE?
"Su questa montagna aveva la sua dimora uno degli uomini primordiali di quella terra,nato dal SUOLO;si chiamava Evenor e aveva una moglie chiamata Leucippe,ed essi avevano un'unica figlia,Cleito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono;Poseidone si innamorò di lei ed ebbe rapporti con lei e,spezzando la terra,circondò la collina,sulla quale ella viveva,creando zone alternate di mare e di terra,le une concentriche alle altre;ve ne erano due di terra e tre d'acqua,circolari come se lavorate al tornio,avendo ciscuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro,di modo che nessuno potesse giungere all'isola,dato che ancora non esistevano navi e navigazione...".Possiamo immaginare l'isola come un'enorme "Triplice cinta"di terra e di acqua
Platone continua, e ci informa ulteriormente:"...I sovrani di Atlantide anzitutto gettarono ponti sugli anelli di mare che circondavano l'antica metropoli,e fecero una strada che permetteva di entrare ed uscire dal Palazzo reale,che fin da principio eressero nella dimora del dio e dei loro antenati,e seguitarono ad abbellirlo di generazione in generazione,dato che ciascun re superava-all'apice della gloria-colui che l'aveva preceduto,sino a fare dell'edificio una meraviglia a vedersi,sia in ampiezza che in bellezza.E,partendo dal mare,scavarono un canale largo trecento piedi,profondo cento,lungo 50 stadi,che arrivava alla zona più esterna creando un varco dal mare fino a che essa divenne un porto;e il varco era abbastanza ampio da permettere l'entrata alle navi più grandi.Inoltre-a livello dei ponti-aprirono gli anelli di terra che separava gli anelli di mare,creando uno spazio sufficiente al passaggio di una trireme per volta da un anello all'altro e ricoprirono questi canali facendone una via sotterranea per le navi;infatti le rive furono innalzate di parecchio sopra il livello dell'acqua.Ora, la più grande delle zone-cui si poteva accedere dal mare tramite questo passaggio-aveva una larghezza di tre stadi e la zona di terra che veniva dopo era altrettanto larga;ma le due zone successive,l'una d'acqua e l'altra di terra,erano larghe due stadi e quella che circondava l'isola centrale era di uno stadio soltanto.L'isola su cui sorgeva il palazzo aveva un diametro di cinque stadi..." L'immagine,ricostruita,di tale descrizione può far pensare ad una sorta di 'labirinto'in cui in marrone sono le aree di terra e in azzurro quelle di acqua.Espandendo le aree di terra e aggiungendo il grande canale che secondo Platone congiungeva gli anelli al mare,avremmo questa ricostruzione ipotetica:.Infine potremmo ricostruire l'isola come segue: in cui nella fascia A avremmo l'anello di terra principale;B=anello di terra minore;C=cittadella;D=porto interno;E=secondo porto;F=Grande porto;G=Canale per il mare;H=Quartiere mercantile-(elaborazione grafica dal sito web "MMM group").Se questa 'ricostruzione'dovesse corrispondere alla reale mappa di Atlantide,la grande distribuzione di questo SIMBOLO-che possiamo assimilare ad un LABIRINTO'-porterebbe alla considerazione che molte civiltà Antiche abbiano avuto legami con essa,se non addiritttura alla conclusione che gli eventuali 'scampati'alla grande catastrofe che la ingoiò, potrebbero essere successivamente approdati in vari continenti e aver 'fondato'una discendenza o aver portato delle conoscenze in quel luogo e fino a quel momento sconosciute dalle popolazioni locali.Il simbolo sarebbe dunque una riminescenza dell'antico splendore e dell'architettura 'sacra' della perduta Atlantide?

IN QUALE EPOCA E DOVE COLLOCARE ATLANTIDE?
Platone parla di 9.000 anni prima,rispetto al tempo in cui sta raccontando la storia. "In quel tempo quel mare era navigabile perche' aveva l'isola Atlantide davanti al passaggio che voi chiamate Colonne d'Ercole*; era un'isola piu' grande che la Libia e l'Asia** e serviva come passaggio alle altre isole a quelli che viaggiavano, e da queste parti si poteva raggiungere il continente, sulla riva opposta di questo mare. Ora in codesta isola Atlantide, si affermo' un potente regno che signoreggio' in tutta l'isola e in altre isole e in molte parti del continente. Questo regno dalla nostra parte comprendeva la Libia fino all'Egitto e l'Europa fino alla Tirrenia". *Colonne d'Ercole:si identificano con lo Stretto di Gibilterra,quindi il 'mare' di cui si narra potrebbe essere l' Oceano Atlantico. **Per 'Asia'dobbiamo comunque considerare la parte che allora era nota,probabilmente il Medio Oriente.

LA STRUTTURA SOCIALE e LA FINE DI ATLANTIDE
Dai racconti pervenutici attraverso Platone,e si noti con che meticolosità ce li descrive(un po' troppo precisi per potersi trattare di pura fantasia!),sappiamo che l'Impero o il Regno Atlantideo-nonostante l'apparente condizione edenica in cui viveva, partecipava a guerre, possedeva una flotta militare immensa e poteva contare su circa 1.200.000 soldati. Tra le altre, Atlantide sostenne una grande guerra contro Atene che riuscì a sconfiggerla.Una cosa sembra impossibile:la civiltà ateniese(di millenni posteriore al 9.000 a.C.) non può essere contemporanea a quella Atlantidea.Può esssere che una simile civiltà fosse sopravvissuta per tutto quel tempo e ne restassero dei 'brandelli'sparsi qua e là? "... cerco' d'un solo balzo di asservire il vostro territorio, il nostro e e tutti quelli che si trovano in questa parte del mondo. E allora, o Solone, la potenza della vostra citta' fece risplendere agli occhi tutto il suo eroismo e la sua forza. Poiche' essa l'ebbe vinta su tutte le altre per la forza d'animo e per arte militare. Prima a capo degli Elleni, poi sola, perche' abbandonata dagli altri stati, Atene (...) vinse gli invasori, innalzo' trofei, preservo' dalla schiavitu' quelli che non erano mai stati schiavi e (...) libero' tutti gli altri popoli e noi stessi che abitiamo all'interno delle colonne d'Ercole". Intanto Zeus "...vedendo la depravazione nel quale é caduto un popolo cosi' nobile e decidendo di punirlo (...) aduna tutti gli déi (...) Avendoli riuniti disse loro...". Arriva una punizione,dunque, sottoforma di un terribile cataclisma, atto a far 'cadere'l'intera civiltà Atlantidea. Questa 'caduta'è vista esotericamente come la caduta dell'Uomo nella materialità,vinto dai suoi stessi istinti che lo hanno portato ad allontanrasi dalla propria spiritualità e dalla sua condizione divina,paradisiaca.Un paragone può essere visto con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre. Cosa disse Zeus al 'conclave'degli dei che aveva riunito, non ci è dato sapere,ma Platone ci tramanda, nelle "Leggi" : ".....un tempo vi furono grandi mortalità, causate da inondazioni e da altre generali calamità, dalle quali ben pochi uomini riuscirono a salvarsi. Ed è ovvio pensare che, essendo state le città completamente rase da tale distruzione, gran parte della loro civiltà fu con esse seppellita sotto le acque, ed è occorso lunghissimo tempo per ritrovarne la traccia, e cioè non meno di parecchie migliaia di anni". E nello specifico caso di Atlantide,nel Crizia torna a dire: " In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve ".

CAUSE PROBABILI DELLA SCOMPARSA DI ATLANTIDE
Platone narra così l'evento che gli viene raccontato:"... vi furono degli spaventosi terremoti e dei cataclismi. Nello spazio di un giorno e di una sola terribile notte, la vostra armata fu inghiottita d'un sol colpo e anche (...) l'Atlantide si inabisso' nel mare e scomparve. Ecco perche' ancora oggi quell'oceano (...) é difficile e inesplorabile per l'ostacolo dei fondi melmosi e bassi che l'isola inabissandosi vi ha formati." Dovremmo prima accertare dove situare Atlantide per poter fare delle ipotesi,comunque recenti indagini hanno permesso di capire che esisteva una grande civiltà nell'isola di Thera(Santorini),che poi scomparve a seguito di un immane cataclisma,nel 1400 a.C.circa.Come epoca siamo fuori,per collegarla ad Atlantide,a meno che si possa ammettere un errore di datazione da parte di Platone ma -d'altra parte- la sua estensione era troppo vasta per poter essere 'contenuta'nei limiti di questa area geografica dell'EGEO.Ma Platone fornisce alcune enigmatiche 'indicazioni':egli poneva l’Atlantide nell’Atlantico ma nello stesso tempo diceva che essa era governata da Poseidone e da Eracle, entrambi decisamente associati all’Egeo, non all’Atlantico. Ciò ha permesso agli studiosi di pensare che potrebbe esserci stata davvero un’isola egea che scomparve, e quest’isola avrebbe potuto essere Thera.Inoltre,da alcuni studi condotti sulle rovine dell'isola greca,si è potuto confrontare il profilo verticale basato su carte idrografiche con la ricostruzione che si ottiene seguendo le indicazioni di Platone e si è osservato il medesimo schema alterno di terra ed acqua. L'eruzione vulcanica di Thera potrebbe essere collegata alla registrazione da parte Egiziana di un evento accaduto nello stesso periodo,in cui vi fu "Oscurità prolungata,inondazioni e tuoni".La scomparsa di Thera avrebbe portato alla scomparsa della civiltà minoica,la cui fine è ancora un mistero e aver favorito lo sviluppo di quella micenea.

NEL MONDO INTERO si ritrovano tracce di una civiltà antidiluviana
Esistono,sparsi per il nostro pianeta,molti indizi che ci parlano di una civiltà 'antecedente'a quelle che la Scienza Ufficiale è disposta ad ammettere,facendo risalire l'inizio della Storia(ovvero l'uscita dalla PREISTORIA)nel 3.000 a.C., facendo coincidere tale datazione con l' "invenzione" della scrittura. Nonostante molti dati inducano,per non dire impongano, di riflettere e analizzare la situazione, gli Studiosi Accademici preferiscono ignorarli e continuare a scrivere (soprattutto nei testi scolastici) nozioni che non sento di condividere in molti punti.I famosi 'Oggetti fuori posto" esistono,non si può e non si deve ignorarli facendo finta che siano tutti grosse 'bufale' da relegare nel teatro dell'impossibile,quindi dell'insesitente.Non concepisco il pensiero Ufficiale,secondo il quale se un reperto è 'inclassificabile',ovvero non rientra in alcuna delle caselle della storia umana che hanno già scritto anzitempo,non debba essere importante.Anche fosse un solo esemplare,quel reperto c'è! E perchè c'è,se in quel momento non avrebbe dovuto esserci,se la 'tecnologia'di quel periodo -ci dicono- era ferma a determinati livelli? Mistero! L'importante è porsi sempre domande,di fronte agli anacronismi che ci paiono 'fuori posto'. Esse ci porteranno ad approfondire aspetti che non sospettavamo neppure.Oggi,con i moderni mezzi di esplorazione tecnologici,stiamo assistendo a fatti interessanti:l'individuazione di strutture sommerse sparse nelle acque dell'intero globo! Viene spontaneo domandarsi:quante "Atlantidi"sono esistite? Non sempre ciò che si ritrova è una prova attendibile,anzi nessuno esclude che l'analisi scientifica sia necessaria per attribuire ad un reperto la giusta importanza.Qui cercherò soltanto di mettere in rilievo alcune delle attuali zone che vengono scandagliate con i sonar e con le immersioni(dove possibile)e che vengono rese pubbliche.Anche i più 'prevenuti'non potranno astenersi dal porsi alcune inevitabili domande! Una città sommersa al largo di CUBA.Il 14 maggio 2001 veniva data notizia dalla d.ssa Paulina Zelitsky(presidente della Compagnia candese 'Advanced Digital Communications(ADC)'che era stata scoperta una città sommersa al largo delle coste occidentali di Cuba,nel Mar dei Caraibi. Osservazioni compiute con: -satellite;sonar alta precisione a scansione laterale a doppia frequenza;-robot telecomandati a distanza;sistemi di perlustrazione marini. Rilevazione:strutture 'somiglianti a piramidi,strade ed edifici,un centro urbano composto da architetture simmetriche.Chiaramente forme create da mano umana".Profondità:700/800 m.Periodo cui si fa risalire:pre-classico della storia dell'America Centrale.Sembra che tali strutture si trovino in una faglia poco distante da un vulcano inattivo,di alcune faglie geologiche e dal letto di un fiume.La struttura è alta circa 40 metri,chiaramente un tempo doveva essere emersa.Le 'piramidi'ricordano.dice la dott-ssa.quelle della civiltà di Teotihuacan,nello Yucatan.L'area occuperebbe un'estensione di 10 Kmq:se fosse naturale,rappresenterebbe una formazione geologica unica al mondo.Studi sono in corso.(fregio Maya raffigurante il 'Diluvio'e il vulcano in eruzione;un indigeno si allontana con una imbarcazione). BIMINI:nel 1968 vennero individuate rovine megalitiche al largo di Bimini,non lontano da Cuba,tra l'Arcipelago Caraibico e le coste della Florida.Ciò fece raddrizzare sui loro scranni tutti gli studiosi e gli appassionati della mitica Atlantide,anche se con la localizzazione che ne offre Platone saremmo ben lontani.Profondità:6 metri sotto la superficie del mare. Si estendono per oltre 600 metri in lunghezza e la caratteristica è che sembrano formare una strada,la "Strada di Bimini" conosciuta anche come 'Muraglia'. Qui si vede un blocco portato in superficie recentemente da Frank Joseph,che ha esplorato direttamente il sito sottomarino.Si noti come la squadratura rende quasi impossibile l'ipotesi di una formazione naturale. Le descrizioni fatte da Platone ne escluderebbero il collegamento con Atlantide.Allora di cosa potrebbe trattarsi? A soli 5 metri di profondità si trovano interessantissimi resti di colonne di Marmo di Carrara!Come e quando è arrivato fin lì? Non è stata data ancora fornita una risposta. Nella 'mappa di Piri Reis',del 1513,è segnata(tra le altre cose che vedremo in un'apposita sezione) una grande isola-al centro dell'arcipelago delle Bahamas-che al centro presenta grossi blocchi disposti in fila,alcuni dei quali si trovano anche sulla linea costiera orientale. Ma oggi quest'isola non esiste più...i casi ipotizzabili sono due:o a quell'epoca i mari erano ad un livello più basso e quindi quell'isola era una terra emersa,oppure il turco copiò-come si presumo-la mappa da una ben più antica,risalente ad un tempo in cui quell'isola esisteva(ma quando?)e,in seguito,venne inghiottita dalle acque. GOLFO DI CAMBAY,INDIA Grafico i cui picchi rivelano la presenza di mura a distanza regolare.Il 1° luglio 2001 ricercatori dell'isituto nazionale di Tecnologia Oceanica(NIOT) hanno individuato,con il sonar,casualmente durante rilevamenti per l'inquinamento,a 40 metri di profondità tracce inconfutabili di una serie di strutture che sembravano non di origine naturale.Successivamente si capì che la struttura poteva riferirsi ad un centro urbano,anzi due per l'esattezza che aveva chiare similitudini con la tipologia insediativa della cultura di Harappa,con la differenza che 'quelle'erano più vecchie di almeno 2.500 anni!Le strutture si estendono per circa 18 Kmq e accanto ad esse,per circa 9 Km,si nota il profilo del letto di un fiume.Gli studiosi accademici sono scettici(quando non lo sono?).Ulteriori studi sono in corso. YONAGUNI,Mar della Cina strutture piramidali levigate e squadrate LANZAROTE,NELLE ISOLE CANARIE,SPAGNA il ricercatore Pippo Castellano nel 1981 ha fatto una scoperta casuale ma sensazionale;in questa foto vediamo una strutture 'a camera'.A 22 metri di profondità giace una scala realizzata nel basalto vivo e altre si trovano a profondità diverse. Al largo di MALTA,strade e ponti giacciono sott'acqua in attesa di nuove indagini. Abbiamo parlato della geografia di questi luoghi nella sezione dedicata all'Egitto. E'stato inoltre ipotizzato un possibile collocamento di Atlantide in ANTARTIDE:il cataclisma avrebbe potuto essere contemporaneo ad uno slittamento dei continenti e dei poli,quindi l'isola avrebbe potuto ritrovarsi completamente ricoperta di ghiaccio e ora introvabile. Tre, cinque chilometri di spessore separano,però,l'Uomo dal suolo Antartico e questo è un limite invalicabile per poter accertare,per ora,qualcosa in merito. Consiglio la visita al link seguente,per un riassunto di varie teorie- http://edicolaweb.net/arti023a.htm molte altre ancora,oltre quelle 'tracce'che sicuramente giacciono,ancora dimenticate e mute,sul fondo di tutti i mari del globo.Ma l'Atlantide di Platone dov'è? Forse un luogo dove ognuno di noi possa ritrovare la parte 'perfetta'di sè stesso. Segnalo la presenza,anche in Italia,di reperti 'anomali'ancora poco conosciuti e poco indagati. Ricordiamo le strutture sommerse di Capocolonna,in Calabria:blocchi di marmo semilavorato, giganteschi, coperti dall'acqua.Resta un mistero come abbiano potuto essere trasportati.In epoca Romana navi così grandi erano impossibili da manovrare e si pensi che la nave più grande costruita sotto NERONE giace sotto il porto di Fiumicino:essa non ha mai galleggiato bene per la sua stazza,pertanto venne riempita di sabbia e la trasformarono in un pontile!A Capocolonna si trovano,sui fondali,blocchi pesanti tonnellate e un mezzo di trasporto adatto allo scopo,in epoca Romana,non esisteva!Ammettendo pure che prima quelle colonne erano fuori dalle acque,che sono molto basse tra l'altro,e costituissero un complesso archeologico,"non si spiega comunque come siano stati portati in loco"(stralcio da un'intervista rilasciata da Pippo Castellano,su "Hera"n.19-Luglio 2001),assemblati,in qualche modo e poi-a causa di un evento imprecisato-sepolti sott'acqua. Le notizie più recenti sconvolgerebbero la 'geografia'fin'ora accettata,spostando le 'colonne d'Ercole' in Italia! Ecco un articolo al riguardo: "Atlantide in Sardegna: possibile... Su Atlantide si è scritto di tutto e si sono fatte le ipotesi più diverse su dove ubicare il mitico continente scomparso: Canarie, Azzorre, Creta, Santorini, Caraibi, Yucatan, Oman. A queste teorie se ne aggiunge ora una suggestiva. Assodato che, ovunque fosse, Atlantide si trovava al di là delle colonne d'Ercole, per qualcuno queste colonne non coincidevano, come da sempre si è pensato, con lo stretto di Gibilterra. Secondo la teoria illustrata dall'archeologo Sergio Frau nel libro "Le colonne d'Ercole, un'inchiesta", il limite estremo del mondo antico andrebbe spostato dalla strozzatura tra Spagna e Marocco al più prossimo canale di Sicilia. Una considerazione che darebbe ad Atlantide i confini noti e rassicuranti della Sardegna, l'isola più grande al di là del canale. L'idea da cui nasce lo spostamento delle colonne, è semplice; secondo i racconti dei navigatori riportati nella letteratura antica, lo stretto posto agli estremi della Terra avrebbe fondali bassi e limacciosi (come il canale di Sicilia), costellati di secche sulle quali venivano sbattute le navi. Lo stretto di Gibilterra ha invece fondali profondi, una contraddizione palese con quanto riportato dalle fonti. Ma perché la Sardegna e non, poniamo, le Baleari? Il mito parla di Atlantide come di una terra che dava tre raccolti all'anno (in Sardegna è possibile) e che, tra le sue peculiarità, era cinta da mura di ferro (l'isola è ricca di giacimenti di metallo). Se si considera inoltre che i fondatori della civiltà nuragica potrebbero avere legami di "parentela" con i Fenici, navigatori e alimentatori del mito di Atlantide, si ha un elemento in più per sostenere la teoria. La parola spetta ora alla geologia: scavi e rilievi da effettuare nel Campidano, in prossimità di insediamenti nuragici coperti da una spessa fanghiglia, potranno dire se quest'ultima è di origine marina, se generata cioè da un enorme maremoto che, in epoca antica, avrebbe sconvolto la geografia dell'isola, magari facendone sprofondare una parte. E avremmo Atlantide a Porto Cervo.
All’inizio del novecento lo studioso ed esoterista francese Paul Le Cour affermò di riconoscere nel chiostro del XIII all’interno della basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, il simbolo del triplice quadrato che ricorda Poseidonia, capitale della leggendaria città di Atlantide"

*Gli angeli caduti ed Atlantide*
Tutti conoscono la storia di Noè e del diluvio, di come Noè fu salvato e di come costruì l'arca e di ciò che avvenne durante e dopo il diluvio. Ma ciò che dalla sola lettura della Bibbia non appare chiaro sono le cause che spinsero Dio a distruggere l'umanità. Nella Bibbia infatti si dice ( Genesi 6,1-6,5):
"Gli uomini frattanto si erano moltiplicati sulla faccia della terra ed erano nate loro delle figlie. I figli di Dio, vedendo che le figlie degli uomini erano belle, si presero per mogli quelle che fra tutte piacquero di più. Allora il Signore disse:<<il mio spirito non rimarrà per sempre nell'uomo, perché è carne: i suoi giorni sono già contati: 120 anni>>. In quel tempo vi erano i giganti sulla terra e ve ne furono anche dopo che i figli di Dio si erano uniti alle figlie degli uomini, e da queste nacquero loro dei figli. Sono essi quegli eroi famosi fin dai tempi antichi."

E così il Signore, come dice la Genesi, accortosi che i desideri degli uomini erano rivolti al male, decise di sterminare tutti gli uomini, eccetto Noè e la sua famiglia, poiché apparivano agli occhi del Signore uomini giusti. Fin qui la storia la conosciamo ma, riguardo alle cause del Diluvio, il racconto non è altrettanto chiaro. Infatti, chi sono i figli di Dio? Chi sono i giganti? Molte domande ci si potrebbe fare su questo passo della Bibbia, ma per iniziare a chiarire i nostri dubbi è necessario chiamare in soccorso un altro testo ebraico, apocrifo, che spiega esattamente come e perché il Diluvio fu mandato sulla terra e che cosa lo causò. Il testo in questione è il primo libro di Enoch (o Enoch etiopico, che lo distingue dal secondo libro di Enoch - detto Enoch slavo). Il primo libro di Enoch (databile tra il II e I secolo a.C.) è un insieme di libri (Introduzione, libro dei vigilanti, libro delle parabole - che sostituisce il libro dei giganti, libro dell'astronomia, libro dei sogni, epistola di Enoch, conclusione) di genere apocalittico che si incentrano sul tema della storia degli angeli caduti ( detti "i Vigilanti"), da cui si passa alla questione del male, dell'immortalità dell'anima e del tempo. Sebbene scritto in epoca ellenistica, il testo si rifà a leggende molto antiche, fino ad allora o tramandate oralmente o attraverso testi a noi non pervenuti. Il libro di Enoch, presente in varie versioni nell'antichità (greco, aramaico, latino, copto e siriaco), ci è pervenuto integralmente solo in aramaico (etiope) poiché nella chiesa etiopica risulta essere un libro canonico dell'Antico testamento. Al contrario fu dichiarato apocrifo dalla Chiesa cattolica dopo essere stato molto diffuso in tutta l'era protocristiana presso molte comunità (considerato come scrittura da Tertulliano e citato da Clemente Alessandrino, Origene, Cipriano, Commodiano, Ippolito, Zosimo in Sincello, Lattanzio e Cassiano). Alcune sue parti (per esempio il Libro delle parabole) hanno influenzato il nuovo testamento. Tuttavia, dovendo continuare la nostra ricerca, esaminiamo subito la questione degli angeli caduti. Nel primo libro di Enoch, il libro dei Vigilanti inizia dicendo:
" Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, che in quei tempi nacquero, ad essi, ragazze belle di aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le videro, se ne innamorarono e dissero fra loro:<< Venite, scegliamoci delle donne fra i figli degli uomini e generiamoci dei figli>>" A questo punto il capo degli angeli Semeyaza, non volendo rischiare di addossarsi tutta la colpa del loro peccato, fa giurare agli altri angeli di non abbandonare la loro impresa sul monte Armon, detto così perché su quello i duecento angeli avevano giurato".

Poi accadde che:
" Si presero, per loro, le mogli ed ognuno se ne scelse una e cominciarono a recarsi da loro. E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e magie e mostrarono loro il taglio di piante e radici. Ed esse rimasero incinte e generarono giganti la cui statura, per ognuno, era di tremila cubiti. Costoro mangiarono tutto il frutto della fatica degli uomini fino a non poterli, gli uomini, più sostentare. E i giganti si voltarono contro di loro per mangiare gli uomini. E cominciarono a peccare contro gli uccelli, gli animali, i rettili, i pesci e a mangiarsene, fra loro, la loro carne e a berne il sangue. La terra, allora, accusò gli iniqui. E Azazel insegnò agli uomini a far spade, coltello, scudo, corazza da petto e mostrò loro quel che, dopo di loro e in seguito al loro modo di agire sarebbe avvenuto: braccialetti, ornamenti, tingere ed abbellir le ciglia, pietre, più di tutte le pietre preziose e scelte, tutte le tinture e gli mostrò anche il cambiamento del mondo. E vi fu grande scelleratezza e molto fornicare. E caddero nell'errore e tutti i loro modi di vivere si corruppero. Amezarak istruì tutti gli incantatori ed intagliatori di radici. Armaros insegnò la soluzione degli incantesimi. Baraqal istruì gli astrologi. Kobabel insegnò i segni degli astri, Temel insegnò l'astrologia e Asradel insegnò il corso della luna. E, per la perdita degli uomini, gli uomini gridarono e la loro voce giunse in cielo."

Come abbiamo potuto leggere gli angeli generarono assieme agli uomini i giganti e istruirono un'umanità primitiva che non conosceva assolutamente nulla di tecnologia ed astronomia. Si faccia attenzione al fatto che alcuni angeli erano preposti esclusivamente all'insegnamento dell'astronomia, poiché ci tornerà utile fra non molto.
Riprendendo il discorso, Michele, Gabriele, Suriele e Uriele, sentendo i lamenti della terra e ancor più degli uomini, riferiscono ciò che sta succedendo sulla terra a Dio e questo ordina a Arseyaleyor di andare da Noè e di dirgli di nascondersi e di manifestargli " la fine che verrà poiché la terra, tutta, perirà: un diluvio verrà su tutta la terra e quel che è in essa perirà. Avvisalo che fugga e resti , il suo seme, per tutta la terra."
Il signore ordina a Raffaele di catturare Azazel, legarlo e gettarlo " nella tenebra". Anche gli altri angeli vigilanti saranno puniti dal Signore, ma ecco ciò che c’interessa di più: (a parlare è Dio che si rivolge a Raffaele)
" Non tutti i figli dell'uomo periranno a causa del segreto di tutto quel che gli angeli vigilanti hanno distrutto e insegnato ai loro figli. E tutta la terra si è corrotta per aver appreso le opere di Azazel ed ascrivi a lui tutto il peccato"

Ecco spiegata la causa del diluvio: gli uomini avevano saputo cose che non avrebbero dovuto sapere. Effettivamente Azazel, che diventa il più grande colpevole assieme a Semeyaza, viene accusato di aver "insegnato tutte le depravazioni sulla terra e di aver reso manifesti i segreti del mondo che si compiono nei cieli".

Noi non sappiamo, oltre a ciò che è stato citato nel primo libro di Enoch, che cosa, di così importante sia stato rivelato agli uomini, da far scatenare un diluvio per distruggere l'umanità. Di certo fu salvato Noè perché era rimasto puro come Dio avrebbe voluto che fosse rimasta l'umanità. Tuttavia c'è un fatto veramente interessante che vale la pena di ricordare. Tra i manoscritti di Qumran è stato ritrovato un testo chiamato "Apocrifo della Genesi". In questo testo (frammentario) si dice "Ecco, pensai allora in cuor mio, che la concezione viene dai vigilanti e dal seme dei santi, e che questo bambino assomiglierà forse ai giganti. E a causa di questo bambino cambiò, in me, il mio cuore. Allora, io Lamec, inquieto, mi precipitai verso Bit-Enosh, mia moglie, e le dissi....". Lamec chiede alla moglie se suo figlio fosse proprio suo, oppure di un vigilante. La moglie risponde di non averlo mai tradito, ma Lamec, per accertarsene chiede a suo padre Matusalemme, di interrogare Enoch, riguardo il fatto. Il resto della storia è frammentario ma pare che Enoch rassicuri Lamec della paternità del figlio. Il figlio in questione è Noè. Noè sarebbe stato simile ai giganti e avrebbe destato la preoccupazione del padre. Infatti, nel testo, Enoch sembra rassicurare Lamec, ma le caratteristiche di gigante in Noè sembrano essere così evidenti da terrorizzare il padre. Enoch, per quanto si possa capire dai frammenti, non ha visto di persona Noè, poiché Enoch si trovava "all'estremità della terra di Parwaim".
Questo, riassumendo, è ciò che accadde all'epoca di poco precedente al diluvio.
Oltre a questo mito ebraico, ho potuto constatare che leggende su giganti o esseri superiori sono presenti anche in altre mitologie antiche. Così ho ritenuto importante presentare la versione parallela greca, in quanto, avevo ipotizzato che esistesse in tempi remoti una sorta di versione principe del mito sui giganti che si fosse diffusa in varie direzioni, tra cui appunto la Grecia. La Grecia presenta la versione più famosa e più conosciuta che qui in breve ripropongo.
I giganti erano figli della Terra (Gaia), nati dal sangue che colava dalla ferita di Urano. Questi sono stati generati dalla Terra per vendicare i Titani che erano stati rinchiusi nel Tartaro da Zeus. Nati nella penisola di Pallene, in Tracia, a Flegra, minacciarono il cielo con alberi infuocati e rocce enormi. Allora gli Olimpici si prepararono al combattimento. Siccome i giganti dovevano essere uccisi contemporaneamente da un dio e da un mortale, spesso Ercole interveniva nella lotta assieme a Zeus. Vari miti sono stati costruiti sulla Gigantomachia, come le storie su Porfirione, Encelado ecc...
Come nella leggenda ebraica, c'è una sorta di lotta tra le varie divinità che cercano di acquistare il sommo potere divino. E' ancora un'epoca in cui le varie divinità, più o meno importanti, non sono ancora organizzate gerarchicamente, ma lottano per la loro indipendenza e si ribellano all'autorità.
Fin qui i miti, ma cosa c'è dietro a tutto questo? Come ho spesso detto nei miei articoli, il mito può essere interpretato in modi differenti. In questo caso prendiamo in esame ciò che ci può essere di storicamente vero dietro a queste leggende. Il mito ebraico parla dei tempi precedenti al diluvio e quindi, identificando il diluvio universale con la fine dell'ultima glaciazione, parliamo di un periodo anteriore all'XI millennio, ovvero, prima del 10.000 avanti Cristo. Gli "angeli caduti" sembrano i depositari di una grande scienza, soprattutto l'astronomia, e potrebbero essere identificati, visto il periodo storico, con gli atlantidei del periodo precedente alla catastrofe finale. Tuttavia degli atlantidei "disubbidienti a qualcuno" che avevano incivilito (forse avevano rivelato dei segreti fondamentali) popolazioni primitive o comunque arretrate. Di certo questi atlantidei furono scoperti e catturati. Era un periodo in cui stavano avvenendo dei cambiamenti a livello planetario. Infatti, leggiamo nel primo libro di Enoch: " in quei giorni, Noè vide che la terra si era inclinata e che era vicina alla distruzione".

Forse in un periodo di catastrofi e calamità naturali, alcuni atlantidei si stabilirono in zone in cui la civiltà non era ancora arrivata e fondarono alcune colonie. O forse, gli atlantidei fuggivano per motivi di natura politica e sociale? Probabilmente queste colonie non volevano sottostare alla madrepatria e caddero in conflitto con essa. Tuttavia le popolazioni primitive, venute a contatto con una civiltà tecnologicamente più avanzata di loro, ne assimilarono i costumi e anche le conoscenze e arrivarono al punto di fondersi con i coloni atlantidei.
Qualunque sia stata la causa della fondazione delle colonie o dei motivi che spinsero gli atlantidei a fuggire dalla madre patria, comunque con questa ricerca abbiamo così visto uno dei pochi frammenti di storia anteriore alla fine di Atlantide, uno spaccato di storia che è come un tassello di un gigantesco puzzle, i cui bordi, a stento, riusciamo a vedere e le cui tessere, sono celate dal tempo.
 
Top
0 replies since 13/11/2010, 15:06   232 views
  Share